Papa Francesco e “dialogo aperto con i non credenti” – 4 post, il terzo
Scrive Celso nel libro “Contro i cristiani” riguardo alla imbecillità che insegnava Gesù: “Il maestro della dottrina cristiana va dunque in cerca degli stolti e si comporta come uno che promette di sanare i corpi e nello stesso tempo distoglie dal dar retta ai medici sapienti, perché questi potrebbero confutare la sua ignoranza. Perciò ricorrono agli sciocchi ed ai villani ingenui dicendo loro: ‘State alla larga dai medici! Badate che nessuno di voi metta mai mano alla scienza, perché la scienza è male e la conoscenza fa perdere agli uomini la salute dell’anima. Molti sono stati rovinati dalla sapienza. Badate a me, perché io solo vi salverò. I medici invece rovinavano coloro che promettono di curare’ ”, pp. 141 e 143.
Ritorniamo al libro di Shermer, How we believe. Si sono intervistate, scrive, mille persone che avevano una laurea, ne trovarono, più o meno, cento tra di loro che credevano e novecento che erano agnostici, scettici, ateisti, non credenti. D’altra parte, avevano intervistato mille persone con un livello di istruzione basso e trovarono, più o meno, che novecento di loro credevano e cento avevano dei dubbi, erano agnostici, disinteressati, non credevano. Ecco quello che intende Shermer con “As education goes up, religiosity goes down” – come l’educazione cresce, la religiosità diminuisce.
Alla domanda se si può essere credenti o atei, Orazio Guglielmini, l’autore de “L’Indifferenza divina”, risponde così: né l’uno né l’altro. E perché? Perché per essere un credente o un ateo bisogna che ci sia un dio, ma dato che non esiste, quindi non si può essere né credente né ateo. Quest’ultimo nega Dio e negando Dio diventa ateo, però, dal momento che Dio non esiste, non può, anche volendolo, definirsi ateo. I credenti e gli atei si definiscono così per stoltezza congenita.”
Scrive ancora Guglielmini “Ci sono molti tipi di credenza, ma 4 sono le più dominanti. La prima, la credenza IGNORANTE. Questa non ha più valore di quella del mio cane. Punto. La seconda, la credenza EGOISTA. Questa funziona così: credo se in cambio avrò la vita eterna e, perciò, non vale niente. Punto. La terza, la credenza AVVEDUTA. Questa è l’unica che potrebbe pregiarsi di qualche merito. Però, dato che questo tipo di credenza dubita, e se dubita, non è credenza. Punto. La quarta, è la credenza ASSOLUTA, dogmatica. Questa è una credenza cieca ed è cieca perché, come la credenza ignorante, crede ciecamente. E una credenza cieca, che tipo di credenza può mai essere?”
Perché non chiedere a Papa Francesco a quale di queste quattro credenze appartiene la sua?