Petaloso
Leggo su Internet: “Matteo, un bimbo di soli 8 anni, ha ricevuto una lettera direttamente dall’Accademia della Crusca, a seguito del nuovo neologismo creato dal nulla: petaloso.”
Ecco cos’altro scrive la grande accademia della crusca: Qual è stata la risposta dell’Accademia della Crusca al quesito cosa significa petaloso? “E’ una parola ben formata, chiara e bella, che potrebbe essere utilizzata nella lingua italiana, come le altre parole formatesi nel medesimo modo”. E’ questo il succo della risposta, giunta al piccolo genio della lingua italiana, dell’Accademia della Crusca.
Ma come si può dire “creato dal nulla” quando il sostantivo “Petalo” è su tutti i dizionari italiani? Basta solo aggiungere “so” per formare la parola spregiativa “petalo-so”
Personalmente la parola “petaloso” l’assimilo a qualcosa di negativo, appunto spregiativo che solo un bambino di otto anni, furbetto ma non creativo, può dire. Petaloso mi fa venire in mente schifoso, rognoso, cacoso, moccioso, tignoso, obbrobrioso, burrascoso, ventoso, rugginoso, ecc.
Petaloso deriva da petalo, ma non suscita in me il concetto di un fiore ricco di petali, come indicato dall’accademia della crusca, affatto.
Da che cosa si deduce che indica una moltitudine di petali? Non capisco l’originalità di questa parola. Che cosa ho detto? Originalità!? Ma che originalità e originalità, ma per favore!
Il cervello di questo paese è partito! Ma stiamo scherzando? Ah, povera miserabile italia (con la i minuscola), dove ti stanno portando i geni che crei?
“Ahi ahi ahi
serva Italia,
di dolore ostello,
nave senza nocchiere in gran
tempesta, non donna di
provincia, ma bordello!”
La lingua italiana è una lingua vecchia e povera come nessun’altra in Europa, e le parole di Dante lo dimostrano. Non si è quasi rinnovata per nulla. Tutte le altre lingue europee sono così progredite che è difficile trovare in esse un testo del tempo dell’Alighieri che si legga oggi come si legge il suo: sembra di essere proprio nel Medioevo e, infatti, lo siamo!
UN INVITO: passate parola, condividete, dite ciò che pensate. Per crescere e maturare culturalmente (non biologicamente, di questo si occupa la natura), abbiamo bisogno di comprendere, di comunicare, confrontarci, dire la nostra brutta o bella che sia. Fatelo! La vita è qui e ora e poi mai più! Non perdetevi questo confronto con voi stessi e coi vostri simili. Siamo tutti degli esseri umani! È questo ciò che raccomanda agli amici del Web, Orazio Guglielmini. E io aggiungerei un “Grazie!” per chi volesse tradurre questi post nella sua o in un’altra lingua.