Prima definizione dello Stato predatore
Con Stato predatore, mi riferisco sia a un solo Stato che a più Stati predatori. A questo proposito, voglio fare tre considerazioni.
La prima è che se questi, Stato o Stati predatori, non sono all’altezza di governare il mondo, non sono capaci di darci leggi giuste e funzionanti, di darci una società pulita, perché averli, pagarli, mantenerli, dargli da mangiare a sbafo?
La seconda considerazione è che, per quello che io so, non ci sono Stati democratici sul pianeta terra. La democrazia è una finzione, una presa in giro, funziona solo per i poverelli. Forse la Svizzera e qualche altro paese scandinavo potrebbero avvicinarsi all’idea di democrazia, ma ne sono ancora ben lungi. In Cina Russia India Giappone America Spagna Africa Portogallo Germania Italia Egitto, insomma, dappertutto nel mondo, lo Stato è un organismo predatore, parassitario, nocivo, distruttivo.
La terza considerazione è che, quando dico che non vedo democrazia, non parlo solo in veste di europeo, ma parlo anche e soprattutto in veste di uno di quegli 826 milioni di persone che soffrono la fame nel mondo. “Benché sulla terra vivano poco più di sei miliardi di persone, ogni anno 826 milioni soffrono di sottoalimentazione cronica e invalidante”, Jean Ziegler, “La privatizzazione del mondo”, p. 14.
È con gli occhi di uno di questi che io leggo il mondo e, per lui, il mondo non solo non è democratico ma non è neppure umano; per lui, per uno di quegli 826 milioni (che) soffrono di sottoalimentazione cronica e invalidante, il mondo è fame, è inferno, è morte: è disumanizzazione elevata a sistema.
Ora, io mi chiedo, se è questo il mondo che gli Stati predatori ci offrono, perché, allora, continuare a sostenere un tale bordello istituzionale, perché permettere questo spreco e disastro umano?
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