Sentire la morte che accarezza la vita – 5 post sulla Signora delle tenebre, il quarto
Il filosofo Epicuro sbaglia, certo che sbaglia dicendo che, quando lui c’è, la morte non c’è e che, quando c’è la morte, non c’è lui. Nella realtà, le cose non stanno così; nella realtà la vita e la morte sono inseparabili. Vivono, dormono e si svegliano insieme. Questo matrimonio intimo e connaturato con la Lady of darkness dura una vita, perché da essa non si può divorziare, separare, liberare e quando ci si libera, allora è la fine, la fine di tutto.
Non c’è nulla da fare se si vuole ottenere qualcosa da questo matrimonio biologico e spirituale, c’è solo da imparare a vivere ed esperimentare la morte contemporaneamente alla vita. Imparare ad accarezzarla come s’accarezza il volto dell’amato/a; ecco l’arte di vivere, un’arte piena e totale.
Addio stelle luminose, addio praterie in fiore, addio dolci baci, addio micino mio, addio luce dai miei occhi: tutti dovremmo, non subire questo evento, ma prepararci ad esso come ci si prepara ad una festa! Una sola volta si gioca con la vita e poi mai più, never again, gioco tanto bello quanto tiranno e crudele. La vita contemporaneamente alla morte; la morte contemporaneamente alla vita: che esperienza, che connubio, che melodia!
Sentire le mani soft e sicure della Signora delle tenebre accarezzare la tua vita, darle il suo ultimo autorevole tocco ed essere totalmente e interamente presente in questo momento, che fortuna! Sì, amico Rossi, bisogna imparare a “fare di necessità virtù”, bisogna imparare a vivere gioiosamente e felicemente con la Signora delle tenebre!
Nel prossimo e ultimo post: Rimuovere la morte dalla vita: che assurdità!