Sogno d’un amore spezzato
Quanti pomeriggi di domenica aveva indossato l’abito della festa, si era truccata, profumata e poi era uscita, aveva preso il tram ed era venuta all’appuntamento? Non saprei dirlo. Tantissimi. E ora, proprio lì, in quello stesso e medesimo angolo di strada, mi è apparsa A nel sogno, così, magicamente, dopo tutti quegli anni. Come mi ha visto si è bloccata. Ti conosco, mi ha detto. Anch’io, ho risposto. Sei cambiato. Anche tu. Non era più giovane e bella come quando… Come hai potuto lasciarmi dopo tutto quello ch’era successo fra noi?, mi ha chiesto decisa. I suoi occhi fissi su di me, mentre i miei non trovavano un posto dove posarsi. L’emozione, d’un momento all’altro, era alle stelle. La sua domanda aveva una lunga storia e cercava i perché e le cause del nostro amore spezzato. Non ho potuto fare diversamente, ho risposto, come se l’avessi vista il giorno prima, invece erano trascorsi più di cinquant’anni. E la ragione? ha chiesto di nuovo. Quando ho scoperto che eravamo due disgraziati analfabeti e morti di fame, ho capito che per noi non c’era via d’uscita. Cosa vuol dire non c’era via d’uscita? Vuol dire che se non me ne fossi andato ci saremmo sposati, avremmo messo al mondo dei figli, tu poi saresti rimasta a casa ad accudirli, io a lavorare in fabbrica e i nostri bambini, cresciuti nella povertà e negli stenti, come siamo stati cresciuti noi, avrebbero fatto la nostra stessa fine, sarebbero diventati anche loro cibo per lo sfruttamento e per gli assassini che ci governano. Come puoi dire questo? Posso. Cosa vuol dire gli assassini che ci governano? A questo punto del sogno ero diventato triste, il paesaggio intorno a noi era cambiato. A aveva urlato altre cose ma non le afferravo e intanto la distanza fra noi aumentava. Era sparita nel buio. Il sogno a questo punto si era trasformato. Avevo la sensazione di essere inseguito, ma non vedevo nessuno, solo vecchie case, dirupi, vicoli ciechi e vuoti. Volevo correre via da quel luogo ma non riuscivo. Tutto stava per trasformarsi in un incubo. Mi sono svegliato.