Einstein Archive
Einstein, un pilastro della fisica moderna fatto di cartapesta (5) (6) (7) (8) 5 Anche il suo paradosso dei gemelli fa acqua. È un esperimento che coinvolge due fratelli identici, uno dei quali fa un viaggio nello spazio in un razzo ad alta velocità e l’altro rimane a terra. Quando il viaggiatore ritorna
1 A volte vorrei essere un acefalo, così me ne starei calmo calmo e zitto zitto e trascorrerei il resto dei miei giorni in anonimato e tranquillità. Invece no, invece non c’è verso. Ultimamente ho anche degli incubi. Mi vedo risucchiato in un pozzo cosmico, in uno di quei pozzi che Einstein ha teorizzato,
“Einstein pubblicava, nel 1905, i suoi famosi articoli sulla rivista scientifica ‘Annalen der Physik’ dove solo pochi scienziati e con fatica riuscivano a capirci qualcosa; io pubblico i miei articoli sul Web, su Facebook, su Twitter e chiunque, data la loro semplicità e realtà, può leggerli e capirli nel mondo intero”. Molti scienziati Partono
Scrive su Facebook dopo aver letto “Le basi cosmiche e la scoperta che Dio è = al Nulla del Nulla” e alcuni altri titoli dei miei libri che ho pubblicato, come “La Trilogia”, ovvero “Flash sull’uomo e sull’universo”, “Dal nulla del nulla all’immortalità virtuale”, e “Figlio degli elementi e del big bang, l’autobiografia cosmica
Einstein pubblicava, nel 1905, i suoi famosi articoli sulla rivista scientifica “Annalen der Physik” dove solo pochi scienziati e con fatica riuscivano a capirci qualcosa; io pubblico i miei articoli sul Web, su Facebook, su Twitter e chiunque, data la loro semplicità e realtà, può leggerli e capirli nel mondo intero. L’unica immortalità
Einstein pubblicava, nel 1905, i suoi famosi articoli sulla rivista scientifica “Annalen der Physik” dove solo pochi scienziati e con fatica riuscivano a capirci qualcosa; io pubblico i miei articoli sul Web, su Facebook, su Twitter e chiunque, data la loro realtà e semplicità scientifica, può leggerli e capirli nel mondo intero. In
Einstein pubblicava, nel 1905, i suoi famosi articoli sulla rivista scientifica “Annalen der Physik” dove solo pochi scienziati e con fatica riuscivano a capirci qualcosa; io pubblico i miei articoli sul Web, su Facebook, su Twitter e chiunque, data la loro semplicità e realtà, può leggerli e capirli nel mondo intero. “E del
Einstein pubblicava, nel 1905, i suoi famosi articoli sulla rivista scientifica “Annalen der Physik” dove solo pochi scienziati e con fatica riuscivano a capirci qualcosa; io pubblico i miei articoli su Internet e chiunque, data la loro semplicità e realtà, può leggerli e capirli nel mondo intero. Vi propongo, in questo post,
L’Innominabile * Einstein pubblicava, nel 1905, i suoi famosi articoli sulla rivista scientifica “Annalen der Physik” dove solo pochi scienziati e con fatica riuscivano a capirci qualcosa; io pubblico i miei articoli sul Web, su Facebook, su Twitter e chiunque, data la loro semplicità e realtà, può leggerli e capirli nel mondo intero.
Per una nuova visione dell’uomo e dell’universo Le cose per come stanno e non per come noi vogliamo che siano È tutta una questione fisica, biologica, mentale. Il mistero non esiste, esiste solo l’ignoranza, questa sì. Le cellule dell’obesità, per come agiscono nel corpo, si equivalgono alle cellule dello sport estremo –
Le vere fondamenta dell’edificio cosmico Questi quattro concetti sono alla base dell’universo e vanno visti in quest’ordine: Primo viene “il nulla del nulla” Secondo viene “il proto-elemento” Terzo “lo spazio” E quarto “il tempo” Vediamoli un po’ più da vicino uno per uno.
Il mondo per com’è e non per come si vuole che sia * La matematica non è una scienza, se per scienza intendiamo tutto ciò che è visto al microscopio e al telescopio. Questi due strumenti di precisione hanno centrato milioni e miliardi di fenomeni piccoli e grandi in ogni angolo dell’universo, ma
Le università, se ci riflettiamo, non sono come noi usualmente pensiamo che siano, dei luoghi di studio, di sapienza, di saggezza, di libertà d’espressione, di conoscenza sana, obiettiva, di umanità. Non direi, non mi risulta. In realtà le università sono dei luoghi dove l’essere umano viene fortemente e indelebilmente condizionato e strutturato tecnicamente e
Il “se” sta per un interrogativo: “Cesseremo veramente di esistere?” Il “quando” sta per “Quando cesseremo di esistere?” Ovvero, quanto tempo passerà prima che il genere umano scomparirà dalla Terra? E il “come” sta: In che modo, oppure “Come cesseremo di esistere? Bruciati, congelati, in un cataclisma cosmico, ci autodistruggiamo, come?” Partiamo col primo,
La materia è atea, quindi la scienza che più di ogni altro pensiero la rappresenta. Lo scienziato, se è uno scienziato degno dell’oggetto che studia, non può dire “Io sono un agnostico, io non posso pronunciarmi né in favore né contro l’esistenza di Dio”, e soprattutto non può dire “Io sono un credente”, perché,
In principio Dio non creò né il cielo né la terra, ma furono gli Elohim, o chi per loro, che hanno reso coltivabile un campo dove c’era dell’acqua e della sabbia, Mauro Biglino Era inevitabile che prima o poi questo si scoprisse. Tutti gli uomini più intelligenti e geniali della Terra hanno sempre sostenuto l’inesistenza
E chiaro, no? Secondo me non è solo chiaro, è chiarissimo. Voglio dire, il nome del Nuovo Ospedale di Biella è stato deciso sin dall’inizio. Proponendo due nomi che non sarebbero mai stati votati, “Ospedale degli infermi di Biella” e “Ospedale civile di Biella” (ho dato qualche spiegazione a riguardo a questa scelta nel
Vedo spesso su Facebook, in quest’ultimo tempo, che mi si chiede (ad esempio, l’Università degli Studi di Torino, l’Università degli Studi di Teramo, l’Università degli Studi di Napoli Federico II) quale università ho frequentato. Ho già risposto, se ricordo bene, a questa domanda più d’una volta e lo rifaccio. Intanto c’è da dire che le
Quando andiamo al nocciolo delle cose, Rossi, ci accorgiamo che brancoliamo tutti, chi più chi meno, nel buio più profondo. Quando pensiamo e parliamo di cose metafisiche, di cose che vanno oltre la fisica, oltre il mondo fenomenico, quando superiamo un certo limite del nostro orizzonte conoscitivo, quando andiamo oltre il nostro sistema solare, oltre
In altre parole, come si presenterebbe l’universo se non ci fossero esseri umani? Si presenterebbe senza nome, senza qualità, senza senso. Si presenterebbe così com’è. Cosa vuol dire questo? Vuol dire, appunto, senza nome. Le sue montagne, pianure, bestie, piante, mari, pianeti, stelle, galassie, spazi vuoti, quasar, buchi neri, ecc, tutti questi nomi e mille
Infatti, come si può consegnare la propria vita, anima, spirito ai preti senza prima cercare di capire qualcosa? La vita è tutto quello che abbiamo. Qualsiasi altro bene al confronto è uno zero assoluto. Tutto sparisce: ricchezza, potere, bellezza, amore, giovinezza, di fronte al bene supremo che è la vita. È lei e solo lei
Cerchiamo di capire meglio Tradizione, autorità, rivelazione. Richard Dawkins, ne “Il cappellano del Diavolo”, una raccolta di saggi, scrive una lettera a sua figlia decenne e la intitola “Una preghiera a mia figlia: buone e cattive ragioni per credere.” In questa lettera le parla di tradizione, di autorità, di rivelazione. Queste tre parole hanno, tra
Quando andiamo al nocciolo delle cose, ci accorgiamo che brancoliamo tutti, chi più, chi meno, nel buio più profondo. Quando pensiamo e parliamo di cose metafisiche, di cose che vanno oltre la fisica, oltre il mondo fenomenico, quando superiamo un certo limite del nostro orizzonte conoscitivo, quando andiamo oltre il nostro sistema solare, oltre la
Ogni lavoratore è un esecutore del pensiero scientifico. Non c’è proprio nulla nel suo lavoro che non sia connesso alla scienza. Il lavoro del contadino ha a che fare con la scienza agraria; quello del meccanico con la scienza meccanica; quello dell’edilizia con la scienza edile; quello del minatore con la scienza mineraria e così
Il paragone che voglio farti qui, lettore, è tra “un concetto astratto utile” e “un concetto astratto inutile”, oltre che nocivo. Il concetto matematico, che prendo come esempio, è anch’esso un concetto creato dal nulla, proprio come quello religioso. Solo che tra i due c’è un abisso. La matematica, anche se è un concetto astratto,
Che cos’è un concetto? “Un concept n’est ni un mot, ni une chose, ni une image, ni un signe. C’est une idée produite par l’esprit pour penser une partie de la réalité. Concevoir une chose, c’est comprendre ce qu’elle est, c’est construire l’idée de cette chose dans la pensée” – “Un concetto non è né
È straordinario. Roba da non crederci. Addirittura paradossale. Il popolo più ricco al mondo di storia (così ci dicono), di arte, di madonne, di filosofia, di chiese, di poesia, di letteratura, di pittura, di scultura, di catacombe, di musica, di geni, di talenti, di papi, di scienziati, di cristi, di intellettuali, di dèi; il popolo