il nulla del nulla Archive
Dobbiamo adattarci a un mondo per quello che non è o per quello che realmente è? Io direi per quello che realmente è, ed è proprio di questo che ora vi parlerò. Quindi, è giunta l’ora che ci diciamo tutto l’importante in una sola volta su questo argomento, invece di girarci intorno. Partiamo dall’inizio,
Questo concetto tipicamente esistenziale che tutti gli uomini condividono e che il filosofo tedesco, Martin Heidegger, definisce “essere-gettato”, e cioè l’uomo è buttato, sbattuto, scaraventato su questo pianeta, non perché l’ha voluto lui, deciso lui, ma per un caso inspiegabile, senza ragione. Questo concetto, che si trova nel suo libro “Essere e Tempo”, è
“Einstein pubblicava, nel 1905, i suoi famosi articoli sulla rivista scientifica ‘Annalen der Physik’ dove solo pochi scienziati e con fatica riuscivano a capirci qualcosa; io pubblico i miei articoli sul Web, su Facebook, su Twitter e chiunque, data la loro semplicità e realtà, può leggerli e capirli nel mondo intero”. Tutti gli
Una consapevolezza cosmica dà una sana e piena idea per com’è fatto l’universo concretamente e non per come noi desideriamo che sia. Vorrei regalare con questo post, tutto l’universo agli amici di Facebook, di Twitter e del Web. Pensate che io stia scherzando o che sia un folle dicendovi questo? Affatto! Non
Einstein pubblicava, nel 1905, i suoi famosi articoli sulla rivista scientifica “Annalen der Physik” dove solo pochi scienziati e con fatica riuscivano a capirci qualcosa; io pubblico i miei articoli sul Web, su Facebook, su Twitter e chiunque, data la loro semplicità e realtà, può leggerli e capirli nel mondo intero. L’unica immortalità
Einstein pubblicava, nel 1905, i suoi famosi articoli sulla rivista scientifica “Annalen der Physik” dove solo pochi scienziati e con fatica riuscivano a capirci qualcosa; io pubblico i miei articoli sul Web, su Facebook, su Twitter e chiunque, data la loro realtà e semplicità scientifica, può leggerli e capirli nel mondo intero. In
Einstein pubblicava, nel 1905, i suoi famosi articoli sulla rivista scientifica “Annalen der Physik” dove solo pochi scienziati e con fatica riuscivano a capirci qualcosa; io pubblico i miei articoli sul Web, su Facebook, su Twitter e chiunque, data la loro realtà e semplicità scientifica, può leggerli e capirli nel mondo intero. Vi
Einstein pubblicava, nel 1905, i suoi famosi articoli sulla rivista scientifica “Annalen der Physik” dove solo pochi scienziati e con fatica riuscivano a capirci qualcosa; io pubblico i miei articoli su Internet e chiunque, data la loro semplicità e realtà, può leggerli e capirli nel mondo intero. Vi propongo, in questo post,
Per “immortalità virtuale” qui s’intende sentirsi padrone d’una conoscenza universale che si ripeterà per sempre e per sempre più o meno allo stesso modo: nascita, evoluzione, morte o sparizione. Ad esempio, quando conosciamo le quattro stagioni e sappiamo che dopo la primavera viene l’estate e sappiamo che fino a quando il nostro sistema solare continuerà
Il mondo per com’è e non per come noi vogliamo che sia. Io ho qualcosa da dire sull’universo che il signor Copernico non aveva, Io ho qualcosa da dire sull’universo che il signor Newton non aveva, Io ho qualcosa da dire sull’universo che il signor Einstein non aveva, Io ho qualcosa da dire
Le vere fondamenta dell’edificio cosmico Questi quattro concetti sono alla base dell’universo e vanno visti in quest’ordine: Primo viene “il nulla del nulla” Secondo viene “il proto-elemento” Terzo “lo spazio” E quarto “il tempo” Vediamoli un po’ più da vicino uno per uno.
Decima istantanea dell’universo QUESTA POESIA, “Potrebbe anche non piacervi”, è stata censurata da FACEBOOK domenica 29 marzo 2020. Ecco cosa scrive a riguardo:“Non è stato possibile inviare il tuo messaggio per la presenza di contenuti segnalati come offensivi da altri utenti di Facebook”. I “contenuti segnalati come offensivi” li troverete leggendo la poesia. Grazie. Potrebbe anche
ovvero La mia chiacchierata a Singapore “La natura dell’universo non è difficile da capire e da spiegare. Siamo noi e la nostra ignoranza e arroganza che ci impedisce di capirla e di spiegarla. E non solo. Facciamo di tutto, in un modo o in un altro, per renderla difficile e addirittura incomprensibile!” Orazio Guglielmini A