inferno Archive
Cosa s’intende quando si dice che gli “italiani sono incapaci di agire razionalmente?” Di certo non s’intende che non sono, per ragioni naturali, all’altezza di comportarsi con raziocinio o di fare un discorso logico. Affatto. Non è qui che bisogna cercare le cause dell’irrazionalità italiana. Questa, come vedremo, sta altrove. Chi ha letto il
“L’inferno?” s’interroga ancora Gombrowicz, e risponde “Ma se non è che un mito! … I suoi tormenti sono retorici. I dannati recitano. L’eternità è l’indolore eternità delle statue. I gironi ascendenti e discendenti, le maestose gerarchie dei peccati e delle pene, le iniziazioni, le profezie, la luce crescente, le virtù e i cori, la teologia
“Raccolgo da terra,” continua Witold Gombrowicz, “quest’opera vergognosa (anche a me capita a volte di pestare per terra il libro che sto leggendo) e percorro con lo sguardo l’intero poema. Sì, è proprio così, da questa infernale stanza delle torture s’innalza l’incenso del Supremo Amore: non solo Dante accetta e approva l’inferno, ma addirittura lo
Witold Gombrowicz, il filosofo esistenzialista polacco, non esiterebbe un solo istante quando scrive: “La Divina Commedia non vale un fico secco.” Perché, ci chiediamo noi, la Divina Commedia non vale un fico secco? Ed è proprio questo, in quello che segue, che cercheremo di capire. Siamo nel 1969, siamo nel sud della Francia e siamo
Finalmente allo scoperto, finalmente, sabato sera, Rai2, dopo la fine del telegiornale delle 20. 30, Erri De Luca si è deciso di parlare apertamente, ha sviscerato la sua credenza nella santa vergine Maria di fronte a milioni di telespettatori. Bravo Erri! Una sorpresa? Affatto. Come potrebbe non credere uno che traduce la santa santissima Bibbia
Come Nietzsche ha annunciato “la morte di Dio”, io annuncio “la morte della politica”. È un aut aut: o lei o noi. Il genere umano, se vuole sopravvivere, non ha scelta in questo affare: o s’inventerà qualcos’altro per gestire la sua vita sociale o sarà la sua fine. Qui 2 + 2 fa 4!
5. Come sono nate le religioni Ti sei mai chiesto, Rossi, come sono nate le religioni? No? Ebbene, all’inizio erano viste come “una specie di scienza”, una scienza falsa, of course, ma questo i primitivi non lo sapevano. Si davano risposte assurde sulla creazione del mondo, su com’era iniziato, come sarebbe finito, cosa c’era dopo
3. Un po’ di storia: quando la credenza era credenza Tu sai che i primi padri dell’Indifferenza divina (del padre fondatore, Saulus, ti parlerò più avanti), in quei favolosi tempi, se ne andavano in giro raccontando alla gente di resurrezioni, della fine del mondo, di apparizioni, di vendette divine, del regno di Dio, di colossali
Prescindiamo dallo sport delle truffe, dai falsi bilanci, dalle infinite corruzioni e riflettiamo su qualcos’altro: sul vuoto interiore dei tifosi. Di chi è, però, la colpa di questa “vuotaggine” studiata a tavolino e applicata con savoir faire? Di chi è, Rossi, lo sappiamo molto bene, almeno dopo aver letto Lo Stato predatore. Supponiamo, ora, Rossi,
I giovani credono, non hanno alternativa, credono in ciò che gli adulti raccontono loro. I giovani non conoscono, non sanno, mancano di esperienza, sono tabula rasa. I genitori, i parenti, gli amici, gli insegnanti, le istituzioni, la gente, il luogo, l’epoca sono determinanti nella loro formazione, educazione. I giovani credono in ciò che crede la
God save the Queen! – Dio salvi la Regina! What a nonsense! Che bestialità! C’è qualcosa in tutto questo business del pensiero umano più grottesca di questa invocazione che il popolo fa: Dio salvi la regina! Vuole, lui, proprio lui, il popolo, che Dio salvi proprio colei che più lo umilia e lo annulla! Come
Quando Papini scriveva sul buffonismo, non stava scrivendo solo sull’opera buffa del Paese delle meraviglie, stava scrivendo anche sulla commedia dell’arte, un fiore all’occhiello della Santa Santissima Terra Meravigliosa. Ma poi, la commedia dell’arte, è veramente un fiore all’occhiello? Trasformare tutto ciò che arriva sul palcoscenico in una buffonata è l’obiettivo della commedia dell’arte; far
Con Stato predatore, mi riferisco sia a un solo Stato che a più Stati predatori. A questo proposito, voglio fare tre considerazioni. La prima è che se questi, Stato o Stati predatori, non sono all’altezza di governare il mondo, non sono capaci di darci leggi giuste e funzionanti, di darci una società pulita, perché averli,