Una bella vecchiaia va conquistata
Non necessariamente come si conquista la cima d’una montagna o la vittoria d’un giro ciclistico, ma va conquistata col sudore del cervello e non solo con quello dei muscoli. Non sto dicendo che l’alpinista e il ciclista non abbiano cervello, per nulla, ma si deduce che chi investe molto tempo per raggiungere certi scopi poi gliene rimane molto meno per altri.
La vecchiaia va conquistata con l’intelligenza, con lo studio, con il rispetto della vita, con l’organizzazione del proprio tempo, con la sensibilità, con la lettura, in breve, con l’arte di vivere.
Scrive riguardo alla lettura Ursula Le Guin ne “Il linguaggio della notte”: “Leggiamo i libri per scoprire chi siamo. Che cosa fanno, pensano e sentono altre persone, reali o immaginarie, o che cosa hanno fatto, pensato e sentito, o che cosa potrebbero fare, pensare e sentire, è una guida fondamentale per poter comprendere che cosa siamo e potremmo diventare noi stessi… E la persona che non avesse mai sentito raccontare e letto un racconto, un mito, una parabola, o una storia, rimarrebbe ignara delle altezze e degli abissi dei suoi stessi sentimenti e del suo spirito.”
Ricordo con forza e con piacere il mio vicino di casa australiano, Bill, quando vivevo a Melbourne che, all’età di 89 anni, dopo aver passato un test, iniziava il suo primo anno d’Università. Non l’avevo mai visto così felice. Si sentiva giovane, pieno di interessi e pronto a tuffarsi ancora e ancora nella vita e nello studio. Che uomo!
La vecchiaia non è un incubo come spesso ci viene presentata. Affatto. La vecchiaia è la somma della nostra esistenza, la sintesi di tutto il nostro vivere. È proprio alla vecchiaia che spetta raccogliere tutti i frutti seminati lungo il nostro percorso per poi goderseli nella pace e nella tranquillità. Diventare vecchi, per chi si è preparato a questa tappa conclusiva della vita, è una vera e propria fortuna, è vedere il mondo scorrere di fronte ai propri occhi e poter dire: io lì ci sono stato!
La vecchiaia, se uno ha la fortuna di star bene, è l’età più bella della vita, l’età dove lo spirito, l’amore, l’umanità, il rispetto per sé, per gli altri e per la vita in generale, dominano. Però, il tipo di vecchiaia che io ho in mente, va conquistata più col buon senso che coi muscoli, anche se questi sono importanti. In altre parole, non basta lavorare, fare soldi, mangiare, far sesso, guardare la tivù, andare in vacanza e dormire per costruirsi una bella vecchiaia, una vecchiaia unica e ricca di curiosità, ci vuole altro, ci vuole soprattutto una preparazione mentale e questa uno se la deve conquistare con l’intelligenza, l’impegno e la volontà.