Università oppure fabbriche killer? (post riscritto) ***
Ciò che Schopenhauer e Nietzsche
Non hanno detto sulle università
Lo dirò io:
Sono un vero e proprio nido
Di serpenti velenosi
Un ammazza tutti e tutto
Pochi si salvano fra
Quelli che le frequentano
Il mondo intero è nelle
Mani di coteste istituzioni
Non avrà più scampo
Possiamo solo vederlo sparire
Nonostante sia già morto.
Lì dove si ottiene la patente del male agire
Non vorrei irritare nessuno con questo post, anche se l’ho già fatto, vorrei solo esprimere la mia opinione su questi enti accademici, poiché la mia idea su di essi è che non sono un incontro con la conoscenza, con la saggezza, con l’umanità, con lo studio come alcuni pensano, ma l’incontro con un luogo dove il potere, e a tutti i costi, è l’unica cosa che conta.
Chiaro: chi governa il mondo ha lauree, masters, titoli di studio ottenuti nelle “fabbriche universitarie” e il mondo, per com’è gestito da questi laureati, è un campo di battaglia e di sterminio a 360 gradi: sterminio marino, celeste e terreno.
La nostra società non è costruita sul benessere e la democrazia, è costruita di vittime e carnefici. Per governare un tale mondo ci vogliono boia con la patente e non esseri umani e, guarda caso, quasi tutti coloro che sono al comando di questo inferno sociale, sono stati scolpiti pezzo a pezzo nelle fabbriche universitarie.
Nelle loro aule, ed è importante capire questo concetto, non si insegnano idee per una società sana, giusta, costruttiva, con dei buoni principi, democratica. Affatto. S’insegnano sistemi, pensieri, idee di come chi è al potere rimanga al potere; e chi fa la fame continua a farla.
Coloro che le università piazzano sul teatro sociale, sono pieni di tumori mentali. Hanno lauree infarcite di discriminazione, di significati annebbia tutto, sradica tutto, inquina tutto, imbroglia tutto. Questa gente è povera di vita vera ed è fondamentalmente frustrata, meccanicizzata, senza cuore, anima e senso umano: la cultura allontana dalla natura; questa gente subisce, senza saperlo, l’effetto negativo di ciò che semina.
Come ben sappiamo e vediamo alla luce del giorno, questi signori universitari, dunque, non stanno costruendo un mondo sano e positivo, come la maggior parte dei benpensanti è pronta a confermare, ma stanno avviando un mondo verso la sua rovina e fine.
Akadḗmeia
Le accademie (in greco antico: Ἀκαδήμεια), per come le vediamo noi, non tirano fuori il meglio dell’uomo, ma il peggio e questo sin dalla loro nascita nel 387 prima della nostra era, con l’Accademia di Platone.
Socrate, il maestro di quest’ultimo, un uomo che non sapeva né leggere né scrivere, era ed è rimasto fino a tutt’oggi, il filosofo più profondo nella storia dell’umanità.
“L’unica cosa che so, dice Socrate,
è sapere che non so niente
e questo mi distingue dagli altri
che credono di saper tutto”.
Questo pensiero socratico non è stato superato da nessun accademico o intellettuale che sia. Descrive la realtà del “Tutto” come nessun altro ha saputo fare prima di lui, perché, come Socrate dice, noi del mondo non sappiamo “niente”, l’abbiamo solo riempito di nomi, di malanni, di rovine e di valori vuoti e soggettivi.
*** Le università si possono definire come accademie, scuole superiori, atenei, caserme, edifici di idee controllate, luoghi dove si insegnano sistemi mentali altamenti distruttivi, come le armi nucleari, fabbriche di robot, campi di concentramento intellettuali, tutto eccetto che siti umani e democratici.
Sembra che qualcuno sappia ancora interpretare come il mondo è governato e da chi . Evitando gli schieramenti per il colore delle bandiere sventolate e guardando ai risultati e a come sono stati ottenuti
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