Viviamo nel più assurdo dei mondi possibili
Posted in Lo sport, pallone By Francis Sgambelluri On Luglio 29, 2016
Pagare, soprattutto coi tempi che corrono, 120 milioni di euro ad un fachiro dello sport (gli sportivi, come i fachiri, devono usare, per quello che fanno, pochissimissimo il cervello e tantissimo il corpo, proprio come fanno i fachiri, quindi, gli sportivi, piaccia o meno, sono, per mestiere, dei fachiri), è un vero e proprio insulto al genere umano. Per conto mio, per far capire a tutti quelli che hanno un po’ di cervello che noi viviamo nel più assurdo e discriminatorio dei mondi possibili, un mondo costruito, non da esseri umani, non da persone democratiche e giuste, affatto, ma da rettili velenosi che più rettili e velenosi non si può, bastarebbe solo questo esempio. Offrire ad un fachiro dello sport 120 milioni di euro, 240 miliardi di vecchie lire, per una sola stagione calcistica, non è solo assurdo e discriminatorio, è anche e soprattutto mostruoso.
Per quello che riguarda quelli che li intascano questi 240 miliardi di vecchie lire, appunto, i fachiri dello sport, in questo caso i pallonari, questi non si rendono conto che sono manipolati dai manipolatori di esseri umani. I pallonari, infatti – e come potrebbero? – non hanno coscienza del torto che fanno a quelli che sono nati nella merda come loro quando accettano una tale somma di denaro. I pallonari sono creati, fabbricati, formattati e condizionati ad arte dal Sistema, non sono lì per dare spettacoli sportivi, per nulla, ma per abbindolare i poveracci, appunto, quelli come loro: la massa bisognosa e invertebrata. La intrattengono tirando calci ad una palla. C’è qualcosa, ci chiediamo noi, c’è qualcosa sotto il sole di più idiota e inutile di questo? E ci chiediamo ancora, e lo chiediamo anche a voi, lettori, pagare poi 240 miliardi di vecchie lire a un idiota del genere, e solo per qualche partita di calcio, una stagione!, c’è qualcosa di più umiliante, grottesco e imperdonabile su tutta la Terra?
Ogni fachiro dello sport, anche se in partenza un po’ di cervello dovrebbe averlo, poi, strada facendo, grazie all’allenemento, alla disciplina e alle competizioni che deve sostenere, lo va perdendo, si riduce al fabbisogno dello sport, a quello sport che pratica lui. Questo, per essere agonistico al massimo livello, non ha bisogno di materia grigia, ma di muscoli. Sono questi, i muscoli, che devono essere corredati d’intelligenza, un’intelligenza circoscritta e limitata.
Un paragone. Qualsiasi minatore al mondo, per sopravvivere nei cunicoli sotterranei in cui lavora e per restera in vita, deve avere almeno 100 volte più cervello del migliore dei pallonari al mondo.
Comunque, e questo bisogna dirlo, diversamente dai veri fachiri, gli sportivi, oggi, oggi più che mai, sono diventati dei veri e propri polli di allevamento. Non resta a questo punto che costruire dei grandi capannoni con dei mangimi e poi metterli tutti lì dentro, possibilmente ognuno nella sua specialità sportiva. Il prossimo step? Uno zoo dello sport!
Mi disgusta parlare di questo tema, tanto più che l’ho già fatto molte altre volte e sicuramente lo farò di nuovo. Sono fatto così: non riesco più a tollerare questo teatro dell’orrore e delle discriminazioni sociali in cui viviamo. Niente, è tutto chiaro allora, ormai lo sapete fino alla nausea e sapete anche come la penso: se volete un mondo degno, non di rettili velenosi che più rettili velenosi non si può, ma di esseri umani, dovete sporcarvi un po’ le mani, unicamente così la bestia diabolica e sanguinaria che ci governa cesserà di nutrirsi della vita altrui.
UN INVITO: Se l’articolo è stato di vostro gradimento, allora passate parola, condividetelo, criticatelo, dite ciò che pensate. Per crescere e maturare culturalmente (non biologicamente, di questo si occupa la natura), abbiamo bisogno di comprendere, di comunicare, confrontarci, dire la nostra brutta o bella che sia. Fatelo! La vita è qui e ora e poi mai più. Non perdetevi questo confronto con voi stessi e coi vostri simili. Siamo tutti degli esseri umani. Vale a dire, nessuno uomo è più che un uomo. È così che parla agli amici del Web, Orazio Guglielmini.
Io riesco a muovere le orecchie. Non occorre essere geni, ci riesco e basta. Certo per farlo a tempo occorre esercizio, ma tant’è…
Se trovassi qualche manica di minorati disposti a darmi 120 milioni di euro, dovrei rifiutare?
No, la follia delle masse produce queste assurdità, assieme ad altre, terrorismi, guerre, maghi, astrologi, sensitivi, religioni, ecc..
Riuscite a fermarle?
ho letto una volta:
spero sempre di avere forza e coraggio per cambiare le cose che posso cambiare
spero sempre di avere la pazienza per sopportare le cose che non posso cambiare
spero sempre di avere l’intelligenza per distinguere le due situazioni……
per il resto, ovviamente, concordo.
La capisco, signor Paolo Balzano, e anche molto bene, ma non la condivido.
Solo una piccola precisazione:
il costo non è relativo ad una sola stagione, ma 5.
Ciò non cambia il senso della sua critica, ma comunque pagare lo sportivo in questione ed averlo per 5 stagioni o per una, a quella cifra, cambia parecchio in termini pratici.
Tutto qua.
Poteva esserle utile saperlo.
Ah…
Un’altra cosa.
Non sono d’accordo che il minatore usi 100 volte di più il cervello del calciatore, o che il calciatore non lo usi, o che lo usi allo 0,1%.
Non è vero.
Lo usa eccome invece, soltanto in modo diverso da quando lo si usa per formulare concetti, argomentare, ragionare.
Lo usa, assieme a quella cosa chiamata istinto, per prendere decisioni che influenzano i suoi spostamenti nello spazio, nell’uso della forza, nel cercare di trovare sempre nuove energie per fornire la sua prestazione al massimo e fare il suo lavoro in campo nel modo più efficiente.
Poi che i calciatori siano strapagati è vero, ma passare da questo punto al fatto che questi sportivi non usino il cervello, o lo usino pochissimo.. non è vero a mio modo di vedere e anzi, trovo piuttosto che questo sia un discorso leggermente discriminatorio.
Ogni atleta usa e come il proprio cervello e i propri sensi per restituire azioni vincenti.
Nello sport vi è la tecnica, ma vi è anche il pensiero e il cervello.
Il saltatore con l’asta deve fare i suoi calcoli prima di saltare, così come i campioni di sport estremi, non ne parliamo.
Lo so che fa male sapere che questi ragazzi guadagnino ciò che noi non guadagneremo forse neanche in 17 vite, però non bisogna trasferire questo fastidio e sporcare il ragionamento con delle esagerazioni.
Non sono un calciatore.
Sono un appassionato di sport, così come sono appassionato prima di tutto dell’intelligenza e le sue applicazioni.
Trovavo semplicemente esagerata una parte della sua critica.
Saluti
Grazie signore Emanuele, grazie per la precisazione dei 5 anni e grazie anche per puntualizzare che il paragone minatore-calciatore è esagerato, e lo è. In ogni modo, mi creda, il lavoro del minatore non è neppure da sottostimare: l’istinto di quest’ultimo spesso è un istinto di vita e di morte, mentre l’istinto del calciatore è per ricevere applausi: una bella differenza tra i due! Questo però non m’impedisce di capire la loro intelligenza istintiva (penso che tutti noi in condizioni simili ne facciamo uso), e nel loro campo ci vuole, ma non riesco a capire come possono così in fretta e furia voltare le spalle alla classe da cui provengono e lasciarsi così poveramente condizionare e manipolare dal Sistema. Il mio post è nato da questo.
Discriminazione? Può darsi. In ogni modo, come un culture dell’intelligenza umana, lei sa che ad un’esagerazione estrema solo un’altra altrettanto estrema può rimediare. Saluti a lei.